RESPINTI IN PADANIA

Posted: Marzo 7th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su RESPINTI IN PADANIA

Presidio partecipato e numeroso quello che oggi ha visto scendere in piazza una Fabriano che non si barrica dietro l’ambiguo muro della difesa della tradizione e del razzismo, ma si apre ad una società multietnica. Fin dal primo pomeriggio oltre 80 persone hanno preso parte al presidio organizzato dal CSA Fabbri in occasione dell’elezione del consigliere comunale straniero aggiunto, per ribadire che nella nostra città non c’è spazio per idee xenofobe e conservatrici come quelle portate avanti dalla Lega Nord. Oggi il partito dell’odio razziale, del sessismo e dei respingimenti non si è presentato in piazza, grazie ad una moltitudine che è indisposta a tollerare le loro idee da “Ventennio”. La verità è che ad essere respinti questa volta non sono stati barconi con a bordo migranti alla ricerca di fortuna, ma una cultura dell’odio per “l’altro” che non può trovare agibilità politica nel nostro territorio.

Crediamo che questo sia un primo importante passo verso un’apertura alla rappresentanza di tutti quegli invisibili che spesso vedono i propri diritti negati, dall’ambito lavorativo al meschino reato recentemente introdotto di clandestinità. Nessuno può essere illegale se è semplicemente alla ricerca di un futuro diverso da quello che le dinamiche capitalistiche e geopolitiche gli hanno pronosticato e per questo continueremo la nostra lotta contro i centri di identificazione ed espulsione (CIE), dei veri e propri lager vanto del ministro Maroni. Il primo respingimento di padani che intendevano contaminare i nostri valori è andato a buon fine, sta a noi continuare ad indignarci e a relegare questi esseri verdi il più lontano possibile.

Centro Sociale Autogestito Fabbri – ODIA LA LEGA



SANATORIA PER I PARTITI…SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE

Posted: Marzo 1st, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su SANATORIA PER I PARTITI…SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE

 

SANATORIA PER I PARTITI

SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE

LA VOSTRA POLITICA DEL MALAFFARE!!

Se ne devono andare tutti a casa!

QUE SE VAYAN TODOS!


Il CSA Fabbri ha sanzionato, con delle “affissioni abusive”, le sedi locali dei due principali partiti politici italiani . Questa azione prende le mosse dallo scandaloso inserimento di un emendamento, all’interno del decreto legge milleproroghe, che prevede il condono di tutte le multe fatte dagli enti locali ai partiti politici per migliaia di affissioni illegali di manifesti effettuate durante le campagne elettorali. In pratica verranno cancellate multe per centinaia di migliaia di euro, con il pagamento di una quota simbolica di mille euro a verbale. Dunque soldi che potrebbero finire nelle tasche bisognose dei Comuni, ma che si preferiscono utilizzare per andare alla ricerca di voti. Non sorprende che il consenso per proporre questa sanatoria sia stato bipartisan, inaugurando l’ennesimo capitolo della politica del malaffare italiana, questa volta firmata dal Senatore Mario Gasbarri (Pd) e dal “concittadino” Senatore Francesco Casoli (Pdl). Il partito da ricettore delle istanze della popolazione si fa, attraverso il sistema legislativo, portatore dei propri interessi scavando un solco sempre più profondo tra la piazza e il palazzo, tra popolo e sovrani. E’ per questo che migliaia di persone negli ultimi mesi sono scese in strada gridando che “Se ne devono andare tutti!” (Que se vayan todos!), perché questa classe politica non ci rappresenta e mai potrà farlo, di fronte ad una crisi senza precedenti sono queste le risposte che ci vengono date.

D’altronde questo provvedimento si inserisce in un piano di smantellamento dello stato sociale senza precedenti, che vede da una parte indiscriminati tagli da parte dello stato e servizi pubblici sempre più in affanno. L’influenza in questo processo delle scelte monetariste ed economiciste europee è evidente, producendo quella che viene definita la compartecipazione al costo di un servizio da parte degli utenti. Non sono lontani i tempi in cui si dovrà pagare per accedere ai servizi forniti dai Comuni, in un paese nel quale i divari tra quelle che una volta erano le classi sociali sono sempre più marcati.

Ad ogni modo restiamo fiduciosi perché vediamo con quale facilità si possano approvare delle sanatorie. Ci auguriamo e continueremo a lottare però per ben altri tipi di sanatorie, che non siano di favore per avidi politicanti o speculatori economici (vedi scudo fiscale), ma per chi ne ha veramente bisogno. Dai migranti agli inquilini in difficoltà, dal Nord Africa alla vecchia Europa, lo spirito di giustizia sociale anima i cuori di chi lotta quotidianamente. In un periodo in cui i vecchi diritti si mercificano, grazie ad un modello di vita incentrato sulla precarietà e sul Marchionne-pensiero, noi ci facciamo promotori e creatori dal basso di nuovi diritti e di nuove istanze.

Centro Sociale Autogestito Fabbri

 


6 MARZO PRESIDIO ANTI LEGHISTA

Posted: Febbraio 22nd, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su 6 MARZO PRESIDIO ANTI LEGHISTA

Il 6 marzo i leghisti cercheranno di riproporre la propria vergognosa presenza a Fabriano e con il probabile intento di ostacolare l’elezione del consigliere comunale migrante, rimarcheranno il razzismo e la xenofobia che li caratterizzano.
In risposta il CSA Fabbri organizza una contro-iniziativa per dimostrare che a Fabriano non c’è posto né per un manipolo di Leghisti né per le loro idee di discriminazione e di esclusione: è dunque necessario convergere in un appuntamento comune con l’obiettivo di dimostrare la nostra indignazione nei confronti di questa adunata razzista e di evitarne in tutti i modi la presenza su di un territorio che finalmente muove i primi passi verso un progetto di società accogliente, molteplice e solidale.

Saremo presenti per contrastare la sgradita e assolutamente fuori luogo presenza della Lega Nord nel nostro territorio, la cui popolazione orgogliosamente ripudia il linguaggio e le azioni discriminatorie del partito dell’odio razziale.
Non avremo remore sulle modalità da utilizzare per tutelare il corretto svolgimento dell’elezione: garantiremo il diritto al voto e non permetteremo di ostacolare la realizzazione di un momento di democrazia reale, in cui, finalmente, all’aspetto formale del voto si uniscono contenuti nuovi di apertura alle diversità, di volontà di ascolto e di integrazione. La presenza della Lega è sempre una manifestazione di degrado sociale e in quanto tale deve essere allontanata e sconfitta dalle idee, dalle parole e dalla presenza concreta della cittadinanza.
Crediamo solo attraverso il reale conflitto sociale si possa ottenere la vera democrazia, per questo abbiamo deciso di lanciare una mobilitazione pubblica, per far sentire la voce di quella Fabriano che crede in una società più giusta e multietnica dove la diversità è vista come un valore, dove la paura del diverso lascia lo spazio alla curiosità di ogni nuovo incontro.
Continueremo ad opporci allo scempio dell’esistenza della Lega e non gli concederemo spazio nelle nostre menti quanto nel nostro territorio.


Diamo appuntamento al 6 marzo a tutti coloro che hanno il coraggio di indignarsi e di ripudiare le azioni della Lega nord; a tutti coloro che vogliono vivere l’elezione di un consigliere comunale migrante come un momento d’integrazione e non come l’attimo di gloria di un partito che non ha diritto di esistere.

A breve forniremo orario e luogo del presidio….

Centro Sociale Autogestito Fabbri


SIGNORE LA CRISI!!!

Posted: Febbraio 22nd, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su SIGNORE LA CRISI!!!

volantino distribuito sabato 19 febbraio durante il presidio per la casa

Di certo non è un fatto nuovo. Ciò che forse risulta meno noto è come questa crisi si sia articolata ben oltre il frangente economico, toccando da vicino diversi ambiti della società. Se il buon vecchio Marchionne ci ricorda come, di questi tempi, sia molto facile eliminare e mettere a profitto i diritti dei lavoratori, grazie al tacito consenso di sindacati oramai del tutto padronali e di un Governo oramai succube del proprio liberismo economico. Non possiamo poi scordare le milioni di persone che non si sentono più rappresentate da questa classe politica, che sembra sempre più autoreferenziale e bendisposta solo nei confronti dei grandi gruppi di potere economico (sia privato che malavitoso). Una crisi, quindi, che investe il mondo del lavoro, l’economia, i diritti, la rappresentanza e non ultimo il nostro welfare state, oggetto di una politica di indiscriminati tagli lineari che si riversano come al solito sui più deboli, creando un crescente divario tra classi di reddito e annientando ogni possibilità di ridistribuzione della ricchezza. Questa situazione ha portato lo svilupparsi di una precarietà generalizzata che investe i lavoratori, gli studenti e le famiglie, divenendo sempre più una condizione esistenziale di fronte ad uno smantellamento dello Stato Sociale senza precedenti.

Crisi e precarietà, frutti malati di un’economia del surplus, investono quotidianamente anche il nostro territorio. Se da un lato, infatti, il ricorso alla cassa integrazione straordinaria e le difficoltà economiche che molte aziende locali stanno affrontando, si sono ripercosse sui redditi di centinaia di famiglie, dall’altra parte assistiamo ad un accesso sempre più difficile ai servizi da parte dei richiedenti e al progressivo smantellamento dei meccanismi di solidarietà statale. La precarietà investe l’esistenza stessa degli individui, genera insicurezza e si ripercuote nella vita quotidiana.

Leggendo i titoli dei quotidiani negli ultimi mesi, saranno molti quelli che si sono resi conto dell’inesorabile trasformazione che sta attraversando l’ormai vecchia isola felice di Merloni. La contrazione dei redditi ha fatto balzare sulle cronache locali l’emergenza abitativa, che il Comune e l’ERAP, dopo continue sollecitazione da parte del movimento locale di lotta per la casa, stanno tentando di tamponare. Le istituzioni pubbliche, purtroppo, sono ben lontane dal trovare una soluzione a questa crisi abitativa. Le poche decine di alloggi popolari previsti non possono che fungere da argine nei confronti di un’ondata di piena che deve ancora raggiungere il suo apice, le oltre 300 domande per l’assegnazione di questi alloggi pervenute al Comune ne sono una chiara testimonianza. La politica (di palazzo) ha sempre tentato di evitare il tema dell’emergenza casa negli ultimi anni, nonostante la crescita esponenziale degli sfratti per morosità e dei pignoramenti, e di certo non saranno sufficienti pochi appartamenti a canone agevolato per cambiare lo stato di cose. Fabriano è una città pervasa da fenomeni quantomeno “singolari”: una continua crescita a macchia d’olio dell’edificato negli ultimi anni ha generato nuovi quartieri residenziali e nuove palazzine che spesso rimangono invendute. E’ “singolare” notare come la città sia stata svenduta agli speculatori immobiliari, generando centinaia di nuove abitazioni vuote e nel frattempo, con un’emergenza abitativa senza precedenti, cresce per molti il rischio di trovarsi senza un tetto.

Sono necessarie misure straordinarie per contrastare il fenomeno ed assicurare un diritto, sancito anche dalla Costituzione, come quello alla casa.

Rilanciamo con forza la battaglia per:

  • La moratoria generale di tutti gli sfratti per morosità
  • L’uscita immediata delle graduatorie delle case popolari
  • La creazione di un piano casa strutturale che, con il riutilizzo del patrimonio pubblico, permetta in forte intervento in favore delle situazioni di disagio
  • La fine delle cartolarizzazioni e della cementificazione indiscriminata
  • La requisizione temporanea delle case tenute sfitte, in possesso dei grandi proprietari immobiliari, per destinarle a soluzioni di emergenza

Coordinamento Antisfratto info: 3923062174


Perché dire NO al revisionismo di AREA SOCIALE

Posted: Febbraio 10th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Perché dire NO al revisionismo di AREA SOCIALE

In questi anni il revisionismo ha fatto carte false pur di deformare, falsificare e cancellare la storia. Nel nome della “pacificazione” e della costruzione di un’artificiosa “memoria condivisa” viene condotta una campagna di stravolgimento della verità storica, tesa alla sistematica assoluzione del fascismo e alla denigrazione di chi lo ha realmente combattuto nella Resistenza, arrivando alla vergogna di mettere sullo stesso piano nazi-fascisti ed antifascisti, repubblichini e partigiani, combattenti per la libertà ed oppressori o, peggio ancora, presentando i carnefici come vittime e martiri e i perseguitati come aggressori.

E’ in quest’ottica che Area Sociale, realtà che cela sotto la bella maschera di associazione culturale i propri vergognosi riferimenti ideologici, si appresta a commemorare le Foibe.

Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: perché in tutta Italia, movimenti, associazioni e partiti neofascisti come Casa Pound, Forza Nuova e la nostrana Area Sociale si mobilitano in massa per appropriarsi di questa ricorrenza?

La risposta è semplice quanto scontata e la si ritrova nel silenzio assordante che l’estrema destra italiana mostra dinnanzi alle vittime del genocidio attuato dai nazi-fascisti. Un silenzio del tutto comprensibile visto che Mussolini, idolo della nuova generazione di fascisti, fu direttamente responsabile e complice di Hitler nell’attuazione della cosiddetta “soluzione finale”.

Il fine vergognoso di Area Sociale, ovvero quello di porre le Foibe sullo stesso piano dell’Olocausto, è perfettamente coerente con la linea revisionistica che negli ultimi anni interessa larghi settori delle destra italiana, moderata e non. Una revisione che tende ad equiparare i morti delle Foibe a quelli dei Lager, senza minimamente contestualizzare gli eventi storici. Basti pensare che lo stesso Mussolini nel 1920 proferiva le seguenti parole:

«Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. […] I confini dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani.»

E’ quindi di fronte a questo squallido tentativo di strumentalizzazione che ci indigniamo e sentiamo il bisogno di ribadire sempre più forte il nostro NO a qualsiasi tentativo di revisionismo storico!

Centro Sociale Autogestito Fabbri

Collettivo Studentesco 70C

Revoluzione


SABATO 19 FEBBRAIO PRESIDIO PER LA CASA

Posted: Febbraio 7th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su SABATO 19 FEBBRAIO PRESIDIO PER LA CASA


Ancona – Dalla notte dei picchetti al blocco del porto

Posted: Gennaio 29th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Ancona – Dalla notte dei picchetti al blocco del porto

Massiccia l’adesione allo sciopero. 7000 persone in corteo bloccano il porto, Uniti Contro la Crisi per lo sciopero generale e generalizzato

28 / 1 / 2011

E’ iniziata presto nelle Marche la giornata di sciopero generale del settore metalmeccanico indetta dalla Fiom.

L’appuntamento era per le ore 3.00 davanti ai cancelli dello stabilimento Fiat Cnh di Jesi: la suggestione era quella della ‘notte rossa del picchetto’.

La Fiom marchigiana e la rete dei Centri Sociali l’avevano annunciato fin dall’assemblea con Maurizio Landini al Csoa Tnt lo scorso 20 gennaio. L’obiettivo è quello di sperimentare pratiche condivise di mobilitazione, percorsi costituenti dell’agire in comune dei movimenti. Così, diverse centinaia di persone si sono ritrovate davanti ai cancelli della New Holland di Jesi e di fronte ad altre grandi fabbriche della zona industriale jesina come la Caterpillar.

Studenti e precari, operai e migranti insieme per bloccare la produzione e garantire anche ai lavoratori non garantiti, dal basso, il diritto a sottrarsi dall’imposizione dei tempi e degli spazi della produzione.

Riscaldati dalla musica del sound-system e dai bracieri improvvisati dai lavoratori, i manifestanti hanno bloccato gli ingressi delle maggiori fabbriche della zona in occasione dei cambi turno del primo mattino per impiegati e operai.

Un contributo fondamentale al successo dell’astensione dal lavoro proclamata dalla Fiom: i primi dati diffusi dal sindacato parlano di una media dell’80% di adesione allo sciopero nelle principali industrie della regione: Ariston, Indesit, Elica, Caterpillar. Si sfiora il 98% alla Fiat Cnh.

Dai presidi ai cancelli, verso le 9.00, i manifestanti fanno rotta verso la Fiera della Pesca di Ancona, dove si stanno dirigendo decine di pullman da tutta la regione.

Per le 10.30 inizia a muoversi il corteo regionale: lo aprono gli operai Fiom che hanno presidiato le fabbriche nella notte. Subito dietro il sound-system del Csoa Tnt e il lungo spezzone che segue lo striscione Uniti Contro la Crisi.

Il serpentone dei manifestanti attraversa tutto il centro città, si sofferma appena a scandire qualche slogan sprezzante nei confronti del governo al passaggio del corteo nelle vicinanze della sede regionale del Pdl. L’obiettivo è il blocco totale della circolazione di merci e mezzi in entrata e in uscita dallo scalo dorico.

Gli attivisti dei centri sociali si fermano al terminal sud, gli operai Fiom e Fincantieri bloccano l’accesso nord: il porto di Ancona è completamente bloccato, il traffico in tilt arriva a paralizzare anche la statale adiacente.

Sono oltre 7000 le persone che hanno preso parte alla manifestazione e hanno condiviso le pratiche di generalizzazione dello sciopero nelle forme del blocco della circolazione. Una giornata storica, una delle più imponenti manifestazioni che abbiano mai attraversato il capoluogo marchigiano.

Il corteo termina all’interno delle banchine del porto, liberandolo ancora una volta dalle gabbie dei respingimenti, restituendolo alla città: decine di interventi che si susseguono dal palco in una grande assemblea che racconta di come le battaglie per i beni comuni si sono intrecciate con le mobilitazioni studentesche incontrando gli operai che si battono per la dignità contro i ricatti.

Una giornata, quella del 28 gennaio, che racconta di quel ‘comune sociale’ che a partire dalla medesima condizione di precarietà, ha scelto di tentarne il rovesciamento: “quello di oggi è uno sciopero costituente, verso il comune politico dei movimenti per costruire l’alternativa sociale alla crisi. Per ritrovare il tempo della trasformazione”.

Dal palco, le parole di un delegato rsu si uniscono a quelle di un precario della scuola, l’indignazione di uno studente medio fa eco alla determinazione di un militante per l’acqua pubblica: in piazza, i movimenti costruiscono senso comune per estendere l’opposizione e la conflittualità sociale a partire dalla rivendicazione dello sciopero generale e generalizzato, qui e ora.

Perchè, come conclude Sergio Bellavita, segretario nazionale Fiom, “un intero continente e oltre, dalla Tunisia all’Egitto, da Londra ad Atene, ha preso la parola per difendere la dignità e i diritti contro la crisi, ha dimostrato che riberllarsi è giusto”.

Foto e contibuti video della giornata su globalproject.info


28.01.2011 SCIOPERO GENERALE FIOM IN ANCONA – UNITI CONTRO LA CRISI!

Posted: Gennaio 26th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su 28.01.2011 SCIOPERO GENERALE FIOM IN ANCONA – UNITI CONTRO LA CRISI!

CONTRO IL MODELLO GELMINI-MARCHIONNE
28 GENNAIO – SCIOPERO GENERALE FIOM – ANCONA

Il 13 gennaio i dipendenti di Mirafiori sono stai obbligati ad accettare un “accordo” che ha segnato la totale disgregazione del precedente modello democratico aziendale conquistato con innumerevoli lotte. Si è trattato di un vero e proprio ricatto poichè gli operai sono stati messi davanti ad una scelta: o perdere il lavoro, oppure rinunciare ai propri diritti, riducendo quindi a livelli minimi la dignità sul posto di lavoro.

Il modello seguito da Marchionne è molto simile a quello imposto dalla Gelmini ed entrambi fanno capo alla politica economica perseguita dal governo: l’importante è tagliare, poco importa se poi si tratta di fondi destinati alla scuola pubblica o di diritti inalienabili della classe operaia,  il risultato è il medesimo, eliminare ogni certezza e ogni sicurezza per il futuro.

Colpite dalla crisi e dalle dure misure per fronteggiarla sono sempre le fasce più deboli: studenti, precari, lavoratori  e migranti, fasce considerate innocue, sottomissibili e ricattabili.

E’ per questo che il 28 gennaio in piazza non scenderanno solo i metalmeccanici. Anche noi studenti, medi ed universitari, saremo al loro fianco insieme a molte altre molte realtà.

Saremo uniti contro questa crisi, saremo uniti per ribadire il nostro
NO AL RICATTO DI MARCHIONNE
NO ALLA RIFORMA GELMINI
NO A QUESTO GOVERNO CHE NON CI RAPPRESENTA.

UNITI CONTRO LA CRISI…RIPRENDIAMOCI IL FUTURO

Pullman gratis da Fabriano,  concentramento ore 8:00 ai giardini

Collettivo Studentesco 70C



Contributi Meeting Uniti Contro La Crisi – Marghera 22-23 Gennaio

Posted: Gennaio 26th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Contributi Meeting Uniti Contro La Crisi – Marghera 22-23 Gennaio

Picchetto Antisfratto Fabriano 14 gennaio 2011

Posted: Gennaio 26th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Picchetto Antisfratto Fabriano 14 gennaio 2011

Picchetto Antisfratto Fabriano 14 gennaio 2011