Video R.I.P.Arte Festival 2011 – IV Edizione

Posted: Luglio 22nd, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Video R.I.P.Arte Festival 2011 – IV Edizione

http://www.youtube.com/watch?v=sMqUljDJAEg


Dalla Val Susa alle Marche, in difesa dei beni comuni.

Posted: Luglio 7th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Dalla Val Susa alle Marche, in difesa dei beni comuni.

 

Appena tornati dalla grande giornata di lotta in Val Susa non c’è nemmeno il tempo di riposare un po’ le gambe, stanche per i molti chilometri percorsi, che bisogna rituffarsi subito in un’altra ”battaglia”, quella per il NO al rigassificatore che dovrebbe essere costruito davanti le coste di Falconara. Questa lotta, territorialmente molto distante da quella No Tav, parla però lo stesso linguaggio, il linguaggio dei beni comuni, lo stesso che ha portato alla straordinaria vittoria dei si al referendum, e che ci racconta di sviluppo sostenibile e partecipazione, di autodeterminazione delle popolazioni locali e salvaguardia del territorio. Eravamo più di 400 questa mattina ( 6 luglio ) davanti al consiglio regionale per esprimere le nostre preoccupazioni per un progetto che porta solo devastazione e, a differenza di come hanno meschinamente provato a far credere, non porta assolutamente lavoro. Abbiamo trovato un consiglio regionale blindato, non disposto né ad ascoltarci né tanto meno a farci seguire la seduta. Gran parte dei manifestanti ha rifiutato il divieto di poter assistere alla discussione, ha aggirato il blocco imposto dalla polizia ed è riuscita ad entrare. Dentro i discorsi sembravano tutti uguali, tutti a dire che si tratta di un opera rischiosa e dannosa ma che bisogna comunque farla. Pd e Pdl sembravano recitare lo stesso copione, per non parlare della lega nord, con il suo solito carico di becerume in più. La risposta dei comitati è stata un esplosione di indignazione: urla, cori, monete e banconote tirate ai consiglieri, e una sensazione lampante di non sentirsi più rappresentati da quello che ormai, nelle Marche come in Val Susa, all’Aquila come a Chiaiano, è il partito unico delle lobby e del malaffare. Alla fine il consiglio regionale, nonostante le contestazioni, ha detto si alla costruzione del rigassificatore Api, ma possono starne certi i ”lor signori” con la poltrona sotto il culo che il popolo dei beni comuni non si arrende. Per quanto ci riguarda continuiamo a guardare ed imparare dalle lontane valli piemontesi, abbiamo perso una battaglia ma la guerra è ancora lunga.

Centro Sociale Autogestito Fabbri


Ancona – No Rigassificatore assedio alla regione, interrotto il consiglio

Posted: Luglio 7th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Ancona – No Rigassificatore assedio alla regione, interrotto il consiglio

In un’aula di consiglio regionale blindata la giunta di centro sinistra delle Marche ha inscenato una seduta farsa intenzionata a dare il via libera all’impianto di rigassificazione dell’API, un impianto pericolosissimo per l’ambiente e la salute,  posto a soli 16 Km dalla Raffineria Api e a soli 13 Km dal porto di Ancona.

Oltre cinquecento persone sono arrivate da tutta la regione per prender parte al presidio convocato dal Coordinamento No Rigassificatori. E’ stato chiaro fin da subito che l’intenzione della Regione era quella di impedire il dissenso all’interno dell’assemblea: una gravissima limitazione della libertà di espressione che i manifestanti non hanno accettato. Così mentre solo a pochi veniva concesso di entrare, la maggior parte dei manifestanti, costretta all’esterno, ha aggirato il blocco imposto dalla polizia, rifiutando l’inaccettabile divieto di poter assistere alla discussione.

Momenti di forte tensione quando gli agenti hanno tentato di fermare gli attivisti, bloccando dall’interno la porta di accesso.

Iniziano i lavori del consiglio regionale, ma vengono ripetutamente interrotti da parte dei manifestanti: prima dalla pressione degli attivisti bloccati e dei presenti in aula che richiedono ed ottengono il libero accesso all’aula; poi dall’ingresso dei rappresentanti della Fiom Fincantieri che stanchi di essere strumentalizzati dal Governatore Spacca hanno chiesto garanzie sul lavoro, rispetto dell’ambiente e un’alternativa a un modello di sviluppo insostenibile per il territorio.

Noncurante di ciò, l’assemblea ha tentato di proseguire con la relazione all’aula del presidente Spacca: una pioggia di banconote raffiguranti il cavallo dell’API è caduta sulle teste dei consiglieri regionali, al culmine di una contestazione crescente che ha completamente sovrastato le parole del governatore costringendo all’interruzione dei lavori.

Dopo un’ora e mezzo di sospensione un’assemblea ormai completamente delegittimata ha comunque dato l’assenso alla costruzione del rigassificatore tra assordanti proteste, decine di bandiere No Centrali Api e No Tav.

La costruzione del rigassificatore è una vergognosa operazione finanziaria, slegata dal fabbisogno energetico del territorio, ma volta solamente ad acquisire una posizione dominante sul mercato del gas. A questo banchetto parteciperà anche la Regione Marche con una quota del 30%, sacrificando sia un territorio stanco di essere asservito alle multinazionali dell’energia, sia i lavoratori stessi della raffineria che – con la graduale dismissione della raffinazione – non saranno necessari per il funzionamento del nuovo impianto.

Con l’approvazione del progetto del rigassificatore è stata scritta una pagina nera nella vita democratica della nostra regione. Una decisione che segna la completa esautorazione e sottomissione della politica agli interessi privati di pochi e sancisce la distanza ormai incolmabile tra i bisogni di un territorio e istituzioni ormai incapaci di rappresentarlo.

Ma quella di oggi è stata anche una straordinaria giornata di mobilitazione, dove la grande partecipazione e la determinazione dei cittadini sta a dimostrare come l’esito di questa vicenda non si concluderà con questo voto farsa.

Sta a dimostrare che la battaglia per i beni comuni, dalla Val Susa alle Marche, non è finita.

Sta a dimostrare come le popolazioni non accettino oltre decisioni calate sopra le loro teste, ma desiderino riappropriarsi del diritto a scegliere sul futuro del proprio territorio.

“Perchè il tempo delle imposizioni autoritarie è finito, la democrazia ce la riprendiamo dal basso”

Centri Sociali delle Marche

Ambasciata dei Diritti

Associazione Ya Basta!


Le altre foto e la cronaca della giornata  su GlobalProject.info