IL 12 E 13 GIUGNO VOTATE 2 SI PER L’ACQUA PUBBLICA

Posted: Maggio 22nd, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su IL 12 E 13 GIUGNO VOTATE 2 SI PER L’ACQUA PUBBLICA

Ieri a Fabriano,  nel corso del Festival Poiesis, azione del Centro Sociale Autogestito Fabbri in vista dei referendum del 12 e 13 giugno. Durante il concerto dei Sud Sound System è stato aperto un mega striscione con scritto “2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE” e contemporaneamente è stato fatto un volantinaggio per promuovere i referendum.

 

IL 12 E 13 GIUGNO VOTATE 2 SI PER L’ACQUA PUBBLICA

-PERCHE’ L’ACQUA E’ UN BENE COMUNE
-PERCHE’ L’ACQUA E’ UN DIRITTO, NON UNA MERCE
-PERCHE’ L’ACQUA NON DIVENTI UN PRIVILEGIO PER POCHI
-PERCHE’ ABBIAMO IL DIRITTO DI SCEGLIERE
-PERCHE’ SENZA ACQUA SI MUORE

PERCHE’ SI SCRIVE ACQUA, MA SI LEGGE DEMOCRAZIA

STOP ALLE PRIVATIZZAZIONI

 


R.I.P.ARTE FESTIVAL IV EDIZIONE 10.11.12 GIUGNO 2011

Posted: Maggio 19th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su R.I.P.ARTE FESTIVAL IV EDIZIONE 10.11.12 GIUGNO 2011

IL C.S.A FABBRI PRESENTA:

R.I.P.ARTE FESTIVAL IV EDIZIONE 10.11.12 GIUGNO 2011 – FABRIANO (AN)


ARTE E COMUNE, LO SPAZIO E IL TEMPO DI R.I.P.ARTE

Il compito attuale dell’arte è di introdurre caos nell’ordine.
Theodor Adorno


…Arte e “comune” sono paradigmi di uno stesso sentire perché la loro intersezione può essere facilmente descritta da una relazione biunivoca: arte come comune e il comune nell’arte.
Il primo termine della relazione nasce dalla nostra consapevolezza che il patrimonio artistico è in sé fondamentalmente comune in quanto è bene collettivo, da preservare e tutelare, che vive e si manifesta all’osservatore a prescindere da qualunque concetto di proprietà, sia pubblica che privata. Il senso del bello corre attraverso le ere, plasmando e mutando se stesso ed entrando nelle soggettività che lo declinano e gli danno forma. Questa molteplicità, ricchezza ed eterogeneità di forme prodotte, diviene immediatamente “bene comune” solo se scissa dal concetto di lucro, di appartenenza e di proprietà oltre che dalla narcisistica autocontemplazione. La libera fruizione dell’arte permette di scambiare, rielaborare in autonomia, creare e condividere il senso del bello, fare nostro – in modo empatico e non canonico – il lungo cammino di liberazione artistica dell’animo umano.
Il secondo termine della relazione è invece inerente all’atto creativo. La produzione immateriale è per sua natura illimitata, vive in un inframezzo tra il sogno e la realtà, non è mediata nella sua creazione ma immediata ed autonoma. Il libero flusso della creatività rompe tutte le barriere e gli steccati, come una tempesta di sabbia non conosce limiti o confini ma soprattutto ci permette di sperimentare un atto liberatorio, un caos che spezza le catene delle convenzioni. Il “comune” nell’arte è riscontrabile non esclusivamente nelle varie declinazioni delle forme prodotte, ma soprattutto negli atti generatori a monte, che ci parlano di indipendenza e autonomia. Questi lampi di energia non servono esclusivamente al diletto e al piacere ma ciò a cui daranno vita sarà una vera e propria modifica dell’esistente, un atto rivoluzionario.
Da queste considerazioni nasce e si sviluppa l’edizione di quest’anno del R.I.P.Arte festival. Il nostro territorio è stato per molto tempo caratterizzato da spazi di vita recintati: la compressione della socialità e della libera cultura, a favore della dilatazione dei tempi di lavoro e di fabbrica, non ha permesso la creazione di momenti di confronto e di produzione artistica, e per noi, innanzitutto, R.I.P.Arte ha uno scopo di ribellione. Riteniamo infatti che il fare artistico non debba essere mutuato né dai potenti né dai presunti mecenati, come quasi sempre avviene a Fabriano. Il terreno su cui vogliamo impostare la nostra ribellione, il nostro urlo dal sottosuolo, è “il comune”. Lo spazio e il tempo di R.I.P.Arte sono quindi liberati e deistituzionalizzati, sono a disposizione di tutti ma non sono di nessuno perché fuori della logica della proprietà e di qualunque copyright. L’Arte è un atto di ribellione che ci deve narrare di sogni,di indipendenza,di libertà e di autonomia.

 

 

PROGRAMMA

 

Venerdì 10

ore 18 – Loggiato S. Francesco
Inaugurazione mostra / Conferenza Stampa

ore 21,30 – Giardini del Poio
UR.L.O, Urbino Laptop Orchestra (Accademia delle Belle Arti di Urbino)
Tavola rotonda “Arte e beni comuni”

Sabato 11

ore 10 – Loggiato S. Francesco
Apertura mostre

ore 15 – Via Artistide Merloni
WALL PASSION, Performance di graffiti e street art
Smoking Minds Ten Years
BLU – DEM – ERICAILCANE – ELEURO – LEMEH 42 – MOSONE

ore 24 – CSA Fabbri
ELECTRO RIOT (electro/tekno/breakbeat) con:
Beat Pusher, Torino/Milano
Get Electrified, Firenze
Fat Bitch, Marche

 

Domenica 12

ore 10 – Loggiato S. Francesco
Apertura mostre

ore 15,30 – Piazza del Comune
Laboratorio per bamabini con Giulia Sagramola

ore 18 – Ridotto del Gentile
“Ecco la storia” Spettacolo teatrale
Laboratorio autogestito “Inizio Tassativo”, Bologna


Mostre personali:


RISTORANTE BAR AL VENTISEI – MURDO – pittura
CORTILE PINACOTECA – ALESSANDRO BOOKA E BETTIES KLER – illustrazioni tattoo

CORTILE PINACOTECA– KAYA & CIRO’S Rgb Crew
MUSEO DELLA CARTA – USOMANO – esposizione sulle autoproduzioni in carta
STANZA ANTISTANTE ORATORIO DELLA CARITA’ – SILVIA “LA Q” MATTEINI – fotografia


Durante la tre giorni sarà possibile visitare gratuitamente il Museo della Carta e della Filigrana e la Pinacoteca Comunale

AUTOPRODUZIONI
Saranno allestiti banchetti di autoproduzioni (fumetti, fanzine, musica, oggettistica) lungo il Loggiato S. Francesco.

Per info contattare: ripartefestival@autoproduzioni.net

http://ripartefestival.altervista.org/

http://csafabbri.noblogs.org/


ANCONA 6 MAGGIO LO SCIOPERO GENERALE E’ STATO GENERALIZZATO

Posted: Maggio 9th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su ANCONA 6 MAGGIO LO SCIOPERO GENERALE E’ STATO GENERALIZZATO


ANCONA 6 MAGGIO SCIOPERO GENERALE – MANIFESTAZIONE REGIONALE

Posted: Maggio 1st, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su ANCONA 6 MAGGIO SCIOPERO GENERALE – MANIFESTAZIONE REGIONALE

ANCONA 6 MAGGIO SCIOPERO GENERALE-MANIFESTAZIONE REGIONALE
Concentramento ore 9 Corso Carlo Alberto

CONTRO TUTTI I MARCHIONNE

CONTRO LA PRECERIETA’ DELLE NOSTRE VITE

PER IL REDDITO GARANTITO E UN NUOVO WELFARE

Operai, precari, studenti e migranti INSIEME

GENERALIZZIAMO LO SCIOPERO
BLOCCHIAMO IL PAESE

PARTENZA DA FABRIANO IN TRENO

ORE 7:45 STAZIONE FS FABRIANO

ORE 7:50 ALBACINA – ORE 07:57 GENGA

Per info 3930227238 collettivofabriano@libero.it 

 



6 maggio – Il nostro sciopero generale

Posted: Maggio 1st, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su 6 maggio – Il nostro sciopero generale

27 / 4 / 2011

Lo sciopero generale contro la Confindustria e il governo del prossimo 6 maggio ha bisogno di una spinta sociale straordinaria. Troppi fattori gli giocano contro, facendo precipitare il nostro paese in quella «terra di nessuno» caratterizzata dalla crisi senza conflitto per il cambiamento. La politica dei partiti di «opposizione» è tornata ad essere riversa nei suoi giochi, troppo appassionata al futuro degli eletti piuttosto che a quello degli elettori. Il governo d’altro canto, sempre più espressione di autoritarismo e arroganza, può vivere in relativa tranquillità grazie al fatto che la partita, il campo di gioco, la durata del match sono saldamente nelle sue mani, al riparo da quell’idea di alternativa all’esistente che dovrebbe dare sostanza, concretezza, alla lotta per la democrazia contro le oligarchie che detengono il potere.
Lo sciopero dunque, per aumentare la sua efficacia dev’essere capace di rompere questo schema. Noi crediamo che solo il suo divenire sociale, cioè un fatto di grande partecipazione popolare, di grande intensità e forza, un evento concreto che segni un ulteriore tappa nel protagonismo di lavoratori e lavoratrici, di studenti e ricercatori, di chi non ha lavoro e reddito, possa rimettere al centro del dibattito pubblico i nodi su cui è necessario battersi e vincere, per poter parlare di cambiamento. Il caso Fiat sta riesplodendo, e con esso il solito ricatto del metodo Marchionne – lavoro in cambio di diritti e democrazia – ed esso ci mostra ancora una volta come il terreno del lavoro, qualsiasi esso sia, oggi coincide con quello della precarietà, che non è «affare dei giovani». Il famigerato «collegato lavoro», che proprio dalle scorribande di Marchionne prende ispirazione, si sta applicando sistematicamente, come nuovo strumento di ridefinizione delle relazioni industriali piramidali, e la volontà dell’impresa non è minimamente negoziabile.
Il ddl Gelmini, con il suo corollario di attacchi al concetto stesso di scuola e università laiche e pubbliche, sta innanzitutto falcidiando migliaia e migliaia di posti di lavoro, azzerando la ricerca e la ricetta Tremonti per i prossimi tre anni andrà a peggiorare ulteriormente la situazione con un taglio di 4,5 miliardi ogni anno.
I licenziamenti sono ormai l’eplilogo annunciato per centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici in cassa integrazione, e il lavoro sottopagato, intermittente, a contrattazione individuale l’orizzonte che si prefigura per tutti. In questo quadro rilanciare la battaglia per sostenere la Fiom contro Marchionne, per l’aumento dei salari e l’introduzione di forme di reddito di cittadinanza contro la precarizzazione, attraverso la tassazione della rendita e delle transazioni finanziarie, significa proporre un’altra idea di società contro la crisi. Come sostenere la lotta degli studenti e degli insegnanti, vuol dire pensare alla formazione come diritto e bene comune. Salario e reddito, occupati e temporaneamente occupati, lavoro certificato o in nero, subordinato o parasubordinato «mascherato» con una partita iva, rappresentano le mille facce di un problema comune: ridare centralità a chi produce, ai suoi diritti, contro la centralità delle banche e dei rentier, contro quel 10% che trattiene per sé oltre il 50% della ricchezza prodotta da tutti e tutte.
Il percorso di Uniti per lo sciopero non è espressione né di alleanze tattiche o tra organizzazioni. Nasce dall’idea che insieme, in uno spazio comune e condiviso, dobbiamo e possiamo oggi rimettere al centro il conflitto sociale per la democrazia solo se lo sostanziamo, se lo descriviamo declinandolo in cose concrete che riguardano la vita reale di milioni di persone. Dopo l’assemblea nazionale di Roma, Uniti per lo sciopero è diventato il modo di riunirci, a livello provinciale e regionale, per costruire materialmente la giornata del 6 maggio. Tre le indicazioni che stanno emergendo dalle varie situazioni e che riteniamo possano essere assunte da tutti per lo sciopero:
1) Caratterizzare il Primo maggio nella preparazione dello sciopero con iniziative in tutte le manifestazioni.
2) Costruzione con le RSU e i delegati sindacali di picchetti sociali, presidi e assemblee volanti davanti a fabbriche e luoghi di lavoro.
3) Partecipazione ai cortei sindacali con lo spazio comune di Uniti per lo Sciopero come luogo unitario costruito con movimenti, associazioni, cittadini.
4) Dopo la conclusione dei comizi, individuazione di forme pacifiche e di massa di iniziativa nelle città, che rendano visibile e prolungato l’impatto dello sciopero e quindi dia forza alle sue ragioni.
Facciamo appello a tutti perché lo spirito con il quale costruiamo lo sciopero sia questo. Chiediamo alle Camere del Lavoro, ai delegati e alle Rsu, alle reti di movimento, alle persone, di costruire insieme questa importante giornata di democrazia e per la democrazia.

Nicolò Altomare, Andrea Alzetta, Andrea Amendola, Enza Amici, Salvatore Bacciu, Paola Bianco, Elena Bianco, Tommaso Cacciari, Luca Cafagna, Loris Campetti, Luca Casarini, Giovanna Cavallo, Giuseppe Ciarrocchi, Daniele Codeluppi, Paolo Cognini, Giorgio Cremaschi, Luca Daminelli, Michele De Palma, Gianmarco De Pieri, Simone Famularo, Salvatore Fierro, Omid Firouzi, Max Gallob, Eva Gilmore, Egidio Giordano, Ugo Mattei, Vilma Mazza, Giorgio Molin, Antonio Musella, Giovanni Pagano, Bruno Papignani, Francesco Pavin, Eva Pinna, Gabriele Polo, Francesco Raparelli, Manila Ricci, Gianni Rinaldini, Mirco Rota, Claudio Sanita, Giacomo Senatore, Ada Talarico, Massimo Torelli, Luca Tornatore, Emiliano Viccaro, Filippo Nuzzi.