SUBITO FUORI DALLA MULTISERVIZI – L’ACQUA E’ UN DIRITTO INALIENABILE!

Posted: Ottobre 29th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su SUBITO FUORI DALLA MULTISERVIZI – L’ACQUA E’ UN DIRITTO INALIENABILE!

Il coordinamento Acqua Pubblica di Fabriano non può tacere difronte alla decisione disumana della Multiservizi di togliere l’acqua a chi, per colpa della crisi, non è più in grado di pagare la bolletta. L’acqua è un bene comune, indispensabile alla vita di ogni essere e non un bene di mercato, come invece la considera chi ne detiene la gestione oggi. La distribuzione del bene primario per eccellenza non può avvenire con scopo di lucro, ma solo secondo il principio di solidarietà sociale.
L’acqua è un diritto fondamentale ed in quanto tale considerato inalienabile dalla nostra stessa Costituzione,è definito come diritto umano imprescrittibile dallo Statuto del nostro Comune e il voto popolare (più del 60% degli elettori) ha espresso la volontà di una gestione non privatistica del servizio idrico. Abbiamo combattuto questa battaglia per più di un anno, raccogliendo le firme per il referendum nazionale prima e promuovendo lo stesso poi, abbiamo vinto una battaglia sociale e ora non possiamo accettare che il diritto all’acqua venga violato, secondo una logica di mercato inaccettabile.
E’ ora di dare avvio ad una reale gestione pubblica del servizio idrico che, in quanto bene comune, deve essere garantita a tutti per questo chiediamo con forza che venga smantellata di fatto la Multiservizi ed istituita nel nostro territorio un’Azienda Speciale, senza scopo di lucro, sottoposta alla pratica della gestione dell’acqua quale bene comune. Tale Azienda Speciale, sul modello napoletano, mira oltre che alla ripubblicizzazione anche ad una reale partecipazione dei cittadini e dei lavoratori nella gestione del Servizio Idrico Integrato.
E’ ora di dare avvio ad una reale gestione pubblica del servizio idrico, pubblica nella proprietà e nel diritto, per questo ci impegniamo da oggi a monitorare la situazione sul nostro territorio al fine di garantire che venga rispettata l’erogazione giornaliera di 50 litri di acqua gratuita per ogni essere umano e a sensibilizzare la cittadinanza attraverso una raccolta firme per promuovere un referendum cittadino che preveda l’uscita del nostro Comune dalla Multiservizi S.p.a.


ASSEMBLEA CITTADINA SUL 15 OTTOBRE PER GUARDARE AVANTI

Posted: Ottobre 18th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su ASSEMBLEA CITTADINA SUL 15 OTTOBRE PER GUARDARE AVANTI

Invitiamo tutte/i a partecipare all’assemblea cittadina per discutere di quello che è stato il 15 ottobre e di quello che sarà il futuro

Giovedì 20 ottobre ore 21.30 presso il circolo ARCI “Il Corto Maltese”

Al di fuori dei diktat e delle semplificazioni giornalistiche tra violenti e non violenti, per capire quella che è stata una composizione eterogenea ma accomunata dall’indignazione verso questo stato di cose.

Per guardare avanti da globalproject.info


IL SENSO DELLA REALTA’

Posted: Ottobre 18th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su IL SENSO DELLA REALTA’

Se c’è una cosa positiva che la crisi ci ha servito senza il bon ton dell’etichetta è proprio la realtà, dura, cruda, violenta, chiara nell’affermare senza mezzi termini a chi spetta dominare ed a chi spetta essere dominato. La crisi ha strappato il sipario: la realtà che ha mostrato è terribile eppure dobbiamo tenerla stretta per non perdere mai di vista ciò con cui dobbiamo fare i conti.

Difronte alle mille difficoltà e contraddizioni di una realtà estremamente complessa il rischio di cercare riparo in una piccola capanna ideologica è sempre dietro l’angolo. Sì perchè non è ideologica solo l’ortodossia insensata di un sistema di pensiero chiuso e metastorico. Produciamo ideologia ogni volta che per qualsivoglia motivo, autogratificazione, convenienza, frustrazione, paura, semplificazione, costruiamo una falsa rappresentazione della realtà, una finzione che in qualche modo ci sottrae alla complessità del presente e ad un conflitto reale con l’enormità delle forze in campo.

Il 15 ottobre ha visto un livello di mobilitazione straordinario non solo nei numeri, ma anche nella qualità e radicalità dei contenuti. In quel sabato formidabile a Roma si è riversato un mondo, con la sua rabbia e le sue speranze, con la ragione dei suoi bisogni contro la follia dei mercati finanziari, con la voglia di affermare senza mezzi termini che nessuno si sente debitore di niente.

Il 15 ottobre ha messo nelle mani di tutti un enorme patrimonio, una risorsa attiva che può e deve proliferare nei territori dove la consapevolezza della necessità di costruire un’alternativa reale, dal basso, contro ogni ricetta della Bce e dei suoi esecutori, è sempre più forte e diffusa.

Questo è un pezzo della storia del 15 ottobre, il pezzo più importante, quello per cui tutti abbiamo tanto lavorato nelle ultime settimane e negli ultimi mesi.

Poi, però, il 15 ottobre ha anche un altro pezzo di storia. Non è quello più importante e non ci sottrae il formidabile risultato raggiunto. Tuttavia c’è e ce lo dobbiamo raccontare per ciò che realmente è stato, fuori dalle ricostruzioni sociologiche di chi le manifestazioni le segue dal monitor del computer, e, soprattutto, fuori dalle letture ideologiche di chi pensa che sulla realtà materiale sia sempre possibile mettere il cappello di una narrazione di parte costruita a proprio uso e consumo, dove le persone in carne ed ossa si trasformano negli attori di un copione scritto prima e fuori dagli eventi reali.

Dietro i falò del 15 ottobre non abbiamo visto nessuna “rabbia precaria” ma solo un “defilè noir” fatto di facili azioni tutte volte alla propria teatrale rappresentazione. Non abbiamo visto sanzionare i palazzi del potere e della crisi, a meno che in questa dicitura non rientrino alimentari, uffici postali e qualche veicolo familiare. Neppure abbiamo visto qualcuno avviarsi verso i palazzi del potere rompendo i divieti del Ministero dell’Interno: il “defilè” si è svolto tutto lungo il percorso prestabilito ben al riparo da un’esposizione diretta. I cellulari della polizia che tagliano in due il corteo invece li abbiamo visti: ce li siamo trovati proprio addosso mentre il “defilè” si dileguava rapidamente lungo il corteo. Così come abbiamo visto insultare la rabbia vera, diffusa, di precari, lavoratori, disoccupati e studenti, quella stessa rabbia che poi non ha esitato a resistere alle cariche della polizia nel tentativo di impedire la frantumazione del corteo e la sua evacuazione.

Dietro i falò del 15 ottobre, secondo i peggiori crismi del peggior ceto politico, c’è stata la volontà di volersi rappresentare, contro ogni legame sociale e di solidarietà all’interno del corteo, tutelando la propria esclusiva incolumità, inseguendo la notizia del giorno dopo ed esprimendo una caricatura “machista” che certo non appartiene alla storia ed alla cultura, seppur estremamente variegata, dei movimenti.

I tentativi di rielaborazione ideologica dei fatti possono appagare qualche estetismo pseudo-rivoluzionario ma non hanno nulla a che vedere con la realtà materiale vissuta delle migliaia di persone che il 15 ottobre hanno attraversato le vie di Roma.

Per quanto ci riguarda misurarci con la realtà nuda e cruda è sempre la scelta migliore. E’ la realtà materiale che dà il senso alle cose. E’ la realtà materiale che dà il senso alle nostre azioni. E’ nella realtà materiale che cerchiamo il senso delle nostre scelte. La violazione dei movimenti, quando si verifica, è un problema reale: la soluzione deve essere cercata e trovata nella realtà materiale e non in una narrazione virtuale aggiustata con qualche toppa ideologica.

Centri Sociali Marche


GIOVEDI’ 6 ASSEMBLEA REGIONALE VERSO IL 15 OTTOBRE

Posted: Ottobre 5th, 2011 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su GIOVEDI’ 6 ASSEMBLEA REGIONALE VERSO IL 15 OTTOBRE

La crisi che stiamo pagando è doppia: da un lato sottrazione di ingenti risorse dai bilanci pubblici per la ricapitalizzazione delle banche e dall’altro politiche di austerità per risanare il debito pubblico che tale sottrazione produce. Anni di politiche neo-liberiste all’insegna delle privatizzazioni, delle speculazioni finanziarie, della devastazione ambientale lasciano sul terreno una realtà cruda e violenta: ricchezza e privilegi per i guru della finanza e dello sfruttamento globale, miseria senza diritti e senza prospettive per tutti gli altri.L’economia prende in ostaggio la politica e la centralità del potere legislativo cede il passo a quello esecutivo. Lo spostamento della sovranità verso luoghi transnazionali come la BCE trasforma i governi in meri esecutori di decisioni prese in sedi non elette e fuori da ogni controllo democratico. L’introduzione nelle Costituzioni europee dell’obbligo del pareggio di bilancio è una cessione di sovranità di proporzioni storiche con la quale si afferma che al centro del diritto non devono esserci né le persone né i popoli ma i mercati finanziari.

L’Italia dentro questo scenario ha l’aggravante del Governo Berlusconi e di un modello politico-economico che ha fatto della cancellazione dei diritti dei lavoratori e della mercificazione dei corpi il proprio tratto distintivo. Questo non può essere il nostro mondo. I tatticismi del centro-sinistra, con il tentativo di estendere a livello nazionale la sperimentazione marchigiana dell’asse di governo Pd-Udc, ed il chiaro impegno di voler obbedire agli ordini della BCE, non può essere la nostra prospettiva. Il “Manifesto per l’Italia” di Confindustria, già rivolto al successore di Berlusconi, non può essere Il nostro futuro.

Costruire un’alternativa che restituisca diritti, dignità, lavoro, reddito, sovranità è una possibilità concreta ed urgente di cui dobbiamo farci carico in prima persona. A partire dalle Marche dove la crisi, come ovunque, distrugge posti di lavoro, impatta sui territori con opere devastanti per l’ambiente e per la salute dei cittadini, fa aumentare la precarietà tra i giovani provocando uno stato d’emergenza che colpisce anche gli immigrati con politiche dei respingimenti, come dimostra la drammatica quotidianità al Porto di Ancona.

Il 15 ottobre una mobilitazione che si ritrova dietro lo slogan comune “«United for global change», porterà l’indignazione nelle capitali euro-mediterranee e che in Italia si dispiegherà in una grande manifestazione a Roma. Una data fondamentale dalla quale iniziare a costruire un’alternativa politica fondata sui beni comuni, sulla difesa e l’estensione del contratto nazionale di lavoro e dei diritti sanciti dallo Statuto dei lavoratori, su una radicale riforma del welfare a partire dal reddito minimo garantito e dalla difesa dei servizi pubblici locali contro ogni tentativo di privatizzazione. Ma anche una data da cui possa partire una mobilitazione permanente nei singoli territori che sappia dimettere dal basso il Governo Berlusconi.

Il 15 ottobre deve essere qualcosa di più di una manifestazione e qualcosa di più di un giorno: deve essere un percorso che vive nei nostri territori e che giunge al 15 ottobre per oltrepassarlo. Perché vogliamo che il 15 ottobre sia da subito anche l’occasione per una riflessione profonda tra soggetti e soggettività politiche, sindacali e sociali che abbia al centro la problematica della costruzione di un nuovo spazio pubblico che sia motore di mobilitazione, inclusivo e non autosufficiente, ma anche luogo di costruzione dal basso di un’alternativa reale.

Giovedì 6 ottobre alle ore 21 alla Casa delle Culture di Ancona si terrà un’assemblea per preparare al meglio la partecipazione alla manifestazione del 15 a Roma e iniziare a confrontarsi su un percorso di mobilitazione che ci veda protagonisti nei nostri territori.


Promotori

Francesca Alberti, Enza Amici, Alfredo Antomarini, David Bastioli, Paolo Battisti, Margherita Barocci, Oskar Barrile, Nadia Bertini, Marco Bocci, Carlo Brunelli, Danilo Burattini, Janita Biondi, Loris Calcina, Luca Canonici, Giancarlo Centanni, Christofer Ceresi, Gabriella Ciarlatini, Giuseppe Ciarrocchi, Tommaso Cingolani, Evasio Ciocci, Paolo Cognini, Francesco Coltorti, Massimo Corinaldesi, Stefano Crispiani, David Cristofaro, Susanna Ciumelli, Daniele Dubbini, Ilaria Fava, Roberto Frey, Maurizio Foglia, Alessio Giorgetti, Andrea Giorgi, Valentina Giuliodori, Fausto Gullini, Nicola Mancini, Roberto Mancini, Milvia Marzioni, Edoardo Mentrasti, Rossana Montecchiani, Daniele Mori, Ennio Pattarin, Marcello Pesarini, Tiziano Polidori, Giuseppe Postacchini, Pierpaolo Pullini, Fabrizio Recanatesi (Reka), Emanuele Rossi, Cinzia Ruggeri, Sergio Ruggeri, Sergio Sinigaglia, Andrea Spedicato, Emanuele Tartuferi, Valeria Tizzoni, Sergio Zampini.