In relazione all’assemblea “pubblica” dei sindacati del 17/12/2009

Posted: Dicembre 18th, 2009 | Author: | Filed under: Iniziative | Commenti disabilitati su In relazione all’assemblea “pubblica” dei sindacati del 17/12/2009

Il 17 dicembre si è consumata a Fabriano l’ennesima farsa sindacale.

Una passerella di sindacalisti e politici che ha visto la presenza di Guglielmo Epifani segretario generale della CGIL, Raffaele Bonanni segretario generale CISL e Carmelo Barbagallo segretario nazionale UIL.

Prima dell’inizio dell’assemblea una delegazione degli “Effetti Collaterali” ha incontrato Epifani per chiedergli di poter leggere un documento, ma l’incontro pubblico si è rivelato un’assise blindata in cui è stato impedito di parlare agli stessi operai che il 5 novembre hanno occupato gli uffici dell’Antonio Merloni.

L’occupazione è stata volutamente silenziata dai portavoce delle sigle sindacali e questo perché era nata spontanea e autogestita dai lavoratori in lotta.

Il gruppo Effetti Collaterali, che raccoglie operai dell’Antonio Merloni e di altre realtà lavorative del territorio (molti dei quali delegati RSU), studenti, migranti e gli attivisti del CSA Fabbri, visto l’impedimento esercitato dalla burocrazia sindacale, a leggere un intervento che rivendicava l’occupazione, ha deciso di fare una doverosa forzatura all’interno dell’assemblea e di prendere la parola.

Il servizio d’ordine dei sindacati ha cominciato ad usare la forza per impedire ai compagni di parlare, dopo di che sono intervenute le forze dell’ordine che hanno bloccato lavoratori e studenti; “accompagnati fuori” gli è stato impedito di rientrare all’assemblea. Fuori intanto il reparto mobile si preparava ad intervenire, ma fortunatamente è stato bloccato.

Questa è la loro democrazia, il loro modo di governare le contraddizioni è quello di stampo fascista che toglie con la forza il diritto di parola, il loro modo di risolvere la crisi è quello di fare passerelle autocelebrative.

Oggi i vertici dei sindacati, compresa la CGIL, hanno cacciato dall’assemblea i lavoratori, molti dei quali loro tesserati.

Gli Effetti Collaterali hanno tenuto una conferenza stampa, a seguito dei fatti, in cui hanno denunciato il grave gesto di intolleranza e hanno rinnovato la volontà di continuare le lotte insieme ai presidi.

Da Lama ad oggi veramente poco è cambiato, quando i lavoratori e gli studenti autorganizzano le loro lotte il sindacato è subito pronto a silenziare ed ostacolare processi di indipendenza e autonomia.

A maggior ragione nel nostro territorio che ha visto le organizzazioni sindacali assenti o in commistione con politica e classe imprenditoriale.

Centro Sociale Autogestito Fabbri – Fabriano . 

COMUNICATO STAMPA 18/12/2009

Il gruppo Effetti Collaterali è composto da lavoratori,studenti,migranti,precari
e vuole rivendicare la sua presenza all’iniziativa che si è svolta
durante l’assemblea dei sindacati di giovedì 17 dicembre.Durante
l’assise pubblica una quarantina di persone, appartenenti agli
Effetti Collaterali,
di cui solo una parte attivisti del csa Fabbri, ha richiesto la
possibilità di leggere un documento in cui si rivendicava l’occupazione
degli uffici dell’Antonio Merloni da parte di alcuni operai, ciò è
stato vietato dai dirigenti sindacali in modo anti democratico,usando
anche la forza.Tra gli
Effetti Collaterali, che hanno protestato, erano
presenti anche molti lavoratori, appartenenti anche alle stesse sigle
sindacali che li hanno cacciati, e rappresentanti delle rsu di molte
aziende del territorio.
I dirigenti sindacali hanno usato la
forza e l’arroganza contro gli stessi iscritti e non solo contro gli
attivisti del csa Fabbri e hanno avuto la grave responsabilità di
creare una frattura con gli stessi lavoratori che in teoria avrebbero
dovuto rappresentare.

 

EFFETTI COLLATERALI

A seguito il comunicato che ci è stato impossibile leggere:

 

 

L’assemblea di oggi rappresenta un momento di centrale importanza sia per la vertenza dell’Antonio Merloni, sia per la tremenda crisi che attraversa il territorio fabrianese, ma non solo.
A livello nazionale il 22 gennaio è stato firmato da Cisl, Uil e Ugl un accordo che se da un lato assicura la sopravvivenza burocratica del sindacato, dall’altro distrugge la contrattazione collettiva e depotenzia le lotte dei lavoratori. Siamo nelle mani di un governo che tra gli ennesimi attacchi ai lavoratori italiani, ha scippato i soldi del TFR dirottandoli sulla spesa corrente.
In questa fase, più che mai, invitiamo la Cgil a indire uno sciopero generale prolungato che colleghi le rivendicazioni sociali alla difesa dei diritti democratici, uno sciopero che tenga conto delle rivendicazioni che provengono dal basso e che si ponga obiettivi e risultati concreti per la ripresa di un paese socialmente disgregato che attraversa una profonda crisi socio-economica.
Molte sono state, questo autunno, in Italia le iniziative di protesta dei lavoratori, dall’INNSE di Milano, passando per Termini Imerese, fino ad arrivare ai tanti territori in lotta, comprese le proteste dell’ascolano e l’occupazione degli uffici dell’Antonio Merloni a Fabriano.
Questa iniziativa di lotta ha rappresentato un momento storico per la nostra città. Ma ci sono stati anche dei momenti difficili e degli aspetti negativi della vicenda che qui doverosamente vanno sottolineati: la Uilm non si è presentata durante i giorni dell’occupazione e la Fim pur avendo un delegato in occupazione non ha smentito le iniziali dichiarazioni che sostenevano che le lotte dei presidi andavano contro i lavoratori.
Quanto alla Fiom diversi dei suoi delegati, anche di altre aziende, hanno partecipato all’iniziativa di lotta, anche se i vertici provinciali e regionali non si sono presentati al presidio allestito sotto gli uffici e non hanno fatto dichiarazioni pubbliche di solidarietà.
Noi degli Effetti Collaterali non siamo contro il sindacato, ma crediamo che nel momento in cui ci sono lavoratori in lotta, che difendono con le unghie e con i denti il sacrosanto diritto a mantenere il posto di lavoro,  il sindacato debba stare dalla parte di chi protesta, senza esitazioni!
Lanciamo dunque oggi, da questa sede, un invito alla Fiom, i cui lavoratori hanno avuto parte attiva nelle mobilitazioni di questi mesi, a ricomporre la frattura con la sua base, affinché il sindacato mostri maggiore coraggio e determinazione nell’appoggiare le lotte e nell’ascoltare le istanze che vengono dal basso.

Gli operai, gli studenti, i precari, i disoccupati degli Effetti Collaterali


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