UN ANNO DI LOTTE E AUTOGESTIONE

Posted: Aprile 10th, 2010 | Author: | Filed under: Eventi | Commenti disabilitati su UN ANNO DI LOTTE E AUTOGESTIONE

É passato un anno da quando
abbiamo conquistato questo spazio, liberando i nostri desideri di
indipendenza, di giustizia sociale, di gestione collettiva del comune e
di solidarietà. In realtà sembra che sia passato molto più tempo, forse
anche per l’intensità con cui abbiamo vissuto questo posto, per tutte
le soggettività che l’ hanno attraversato e per tutti i laboratori che
qui sono nati.La capacità di produrre in autonomia e il saper
contrastare con forza chi spinge la rendita personale in direzione
opposta al bene della collettività e alla tutela del territorio ci ha
fatto capire chi sono i nostri nemici e contro chi indirizzare la lotta.

Contro il privato che specula e vede nel
profitto l’unico obbiettivo perseguibile, anche calpestando la qualità
della vita delle persone attraverso lo sfruttamento del lavoro, la
cementificazione del territorio, la deturpazione del paesaggio e la
privazione di momenti di socialità. In contrapposizione quindi ad un’
alienazione che non dura solo per le otto ore di lavoro ma che interessa
l’arco di tutta la giornata rendendola così precaria nella sua
interezza
.Contro i governi che impongono ai “nostri territori” e a
coloro che li abitano decisioni calate dall’alto non partecipate tanto
meno condivise.La nostra lotta nasce quindi dalla necessità di invocare a
gran voce il diritto di essere indipendenti e dall’esigenza di
avere la libertà di decidere quale modello di sviluppo dare al
nostro territorio e al nostro futuro. Fino ad oggi la nostra
collettività è rimasta chiusa nella morsa pubblico-privato che come una
tenaglia non ha permesso alle istanze di autodeterminazione di svolgersi
concretamente nella società.Infatti il Privato e il Pubblico sono due
metodologie di gestione dell’esistente inerenti al concetto di proprietà
che, nel nostro territorio in particolar modo, si sono sommate l’una
all’altra rendendo difficile discernere dove termina il centro di
interesse dell’una e dove inizia quello dell’altra. L’economia e la
politica cittadina per molto tempo si sono intersecate negli stessi
soggetti che hanno diretto entrambe come se fossero le facce di una
stessa medaglia e la crisi di un settore ha trascinato nella depressione
anche l’altro.La miopia politica, che ha caratterizzato il pubblico, è
diventata così garante dell’insipienza della classe dirigenziale
industriale privata.Tale commistione ha condotto Fabriano verso una
profonda crisi economica che inevitabilmente si è tradotta in una crisi
sociale proprio perché ciò che è stato totalmente dimenticato è lo
spazio del comune, dell’importanza della creazione di un tessuto sociale
forte e autonomo in grado di arginare le derive di un capitalismo di
maniera ormai giunto al termine ma ancora pericoloso.Oggi, nei nostri
territori a forte vocazione manifatturiera, assistiamo alla perdita di
molti posti di lavoro a causa dal fallimento del sistema industriale
locale basato sul monoprodotto e sulla mancanza di innovazione
tecnologica. La caduta del reddito dei cittadini comporta la prevedibile
mutazione della crisi da economica a sociale ed infatti la problematica
della casa sta esplodendo in tutta la sua drammaticità, molti sono gli
sfratti esecutivi per morosità e tanti individui non riescono più a
pagare il mutuo della loro abitazione.Di fronte a politici locali in
gran parte a “libro paga” dei privati o troppo impegnati a mantenere la
poltrona e incapaci di dare risposte concrete a questa crisi, di fronte
ad un sindacato pachidermico e burocratico privo di conflittualità, non
rappresentativo di alcuni dei soggetti che maggiormente subiscono la
crisi, come i lavori interinali e a progetto ed i lavoratori autonomi,
ci sentiamo in dovere di rappresentare un’ alternativa per coloro che,
nel bacino industriale fabrianese, non si sentono rappresentati in
questo momento di difficoltà.

Sentiamo l’ esigenza di portare avanti,
in prima linea, una battaglia per il reddito minimo garantito quale
strumento necessario per arginare le diseguaglianze sociali e come
imprescindibile fattore di ricomposizione di classe soprattutto in un
territorio come il nostro che ha avuto un importante sviluppo del
secondario. Per questo continueremo la nostra battaglia insieme al
gruppo degli Effetti Collaterali che è uno spazio formato da tutte
quelle soggettività quali precari, studenti, migranti ed in generale
coloro che pagano quotidianamente la crisi sulla propria pelle pur non
essendo coloro che l’hanno generata. La battaglia per il reddito è
strettamente legata al diritto all’abitare ed abbiamo ritenuto di
fondamentale importanza farci promotori della creazione di un
coordinamento anti-sfratto, poiché la nostra ricerca di autonomia e
autogestione passa attraverso i diritti inalienabili di ogni persona
come quello di avere una vita dignitosa.

Noi non siamo dei meri “utenti”di una
vita che ci scorre davanti colma di tutte le sue contraddizioni, ma
rivendichiamo con forza il nostro diritto di essere abitanti consapevoli
di un mondo che consideriamo anche nostro, quotidianamente con la
nostre vite, il nostro impegno, la nostra cultura e le nostre passioni
produciamo ricchezza intorno a noi e creiamo valore ed è proprio per
questo che sfuggiamo da una società basata sul controllo e sulla
competizione che in cambio non ci da nulla, per esistere noi non
chiediamo permessi o elemosina, ci siamo, è un dato di fatto.  Un
ringraziamento necessario va a tutte le sorelle e i fratelli che
abbiamo incrociato in quest’anno di lotte, nei laboratori e nelle
assemblee, ma soprattutto nella strada e nelle piazze…e quando ci
incontriamo non c’è segno di resa in strada ogni volta si rinnova
l’intesa.

Reddito, diritto alla casa e beni comuni i
passi obbligati del nostro cammino.

Per un futuro di libertà e
indipendenza!

 

 

CENTRO SOCIALE
AUTOGESTITO FABBRI

 


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